A workshop | Öffentlichkeit und Gemeinschaftlichkeit messen / Misurare pubblico e comune

Symbolische Aktionen für unsere Gegenwart
Azioni simboliche per il nostro presente
Jederland presents

Fr, ve 02.12.2011 // h 15-17.30 // Lungomare Bozen-Bolzano
Öffentlichkeit und Gemeinschaftlichkeit messen
Misurare pubblico e comune

Workshop mit, con Andrea Mubi Brighenti (Soziologe, sociologo)
& Pierangelo Schiera (Staatshistoriker und Politikwissenschaftler / storico dello stato e politologo)

Dieser Workshop wird im Rahmen der Präsentationstage des Projektes “Symbolische Aktionen für unsere Gegenwart” veranstaltet, sie finden vom 01.-03.12.2011 in Lungomare in Bozen statt.
Weitere Informationen zum gesamten Programm auf der Webseite: www.lungomare.org

Questo workshop è parte integrante dei tre giorni di presentazioni del progetto “Azioni simboliche per il nostro presente” in programma dal 01 al 03 di dicembre a Lungomare Bolzano.
Per ulteriori informazione sul programma: www.lungomare.org

Anmeldung Workshop innerhalb, Iscrizione al workshop entro il 29.11.2011: info@lungomare.org / T 0471 053636

// DE
Was bedeutet es, Öffentlichkeit und Gemeinschaftlichkeit zu messen? Das Messen scheint auf den ersten Blick ein wissenschaftsverliebter und versachlichender Akt, dem kritische Denker, wohl nicht ganz zu Unrecht, eine gewisse Arroganz zuschreiben würden. Dennoch ist eine Bemessung der Gestalt, der Räume und der Funktionsweisen unseres gesellschaftlichen und politischen Zusammenlebens heute dringendst notwendig. Bevor in dieser Dringlichkeit unsere Denkfähigkeit versagt und wir uns zu konditionierten Reflexhandlungen verleiten lassen, deren Ausgang letztlich große Gefahren birgt, wollen wir lieber die uns zur Verfügung stehenden Mittel nutzen, um uns der komplexen Situation zu stellen.
Um verstehen zu können, welche Art von Bedürfnissen zum Messen und zur Schaffung von Maßeinheiten führten, könnte und müsste man deren Geschichte schreiben. Es sind gewiss Bedürfnisse nach Sicherheit, aber auch nach Unabhängigkeit und Ambition. Wir würden dabei vermutlich den Sinn dieser beiden Begriffe besser verstehen, dieser beiden Lebensbereiche, dieser politisch-moralischen Sprachlehren, die wir vorläufig und vereinfachend als ?Öffentlichkeit” und ?Gemeinschaftlichkeit” bezeichnet haben.
Es sind zwei Bereiche unserer gesellschaftlichen Existenz, die keiner Einrichtung und keinem bestimmten Ort zugeschrieben sind, die aber beispielsweise von Rechtswissenschaft und Raumplanung stets untermauert, artikuliert und materialisiert wurden. Die beiden Bereiche ähneln sich (insbesondere wenn man bedenkt, dass im Rechtswesen Öffentliches und Privates als beispielhaft gegensätzlich gelten), ohne je deckungsgleich zu sein (Worin liegt jedoch der Unterschied? Was kommt zuerst?…). Wir laden die Workshopteilnehmer ein, über Erfordernisse des ?Öffentlichen” und ?Gemeinschaftlichen” nachzudenken, die in unserem täglichen Leben und unseren kollektiven Ansprüchen zum Vorschein kommen. Wir möchten zum Versuch einladen, Momente und Erfahrungen zu veranschaulichen, in denen wir uns in Öffentlichkeit, in Gemeinschaftlichkeit empfinden.

Andrea Mubi Brighenti, Soziologe, unterrichtet Gesellschaftstheorie an der soziologischen Fakultät der Universität Trient http://capacitedaffect.net

Pierangelo Schiera, Staatshistoriker und Politikwissenschaftler, hat an der soziologischen Fakultät der Universität Trient unterrichtet http://www.scienzaepolitica.it/schiera.html

// IT
Che significa misurare pubblico e comune? A un primo sguardo, l’operazione del misurare può apparire come un’operazione scientista e oggettivante, un’operazione di cui i pensatori critici metterebbero subito in evidenza, e forse non a torto, l’arroganza. Tuttavia, l’esigenza di commisurare le forme, gli spazi e i regimi della nostra coesistenza sociale e politica si fa oggi particolarmente urgente. E, prima che questa urgenza, come spesso le urgenze fanno, ci impedisca di pensare e ci trascini in una serie di riflessi condizionati il cui esito ultimo potrebbe essere decisamente pericoloso, proponiamo di affrontare la complessa questione con i mezzi che abbiamo a disposizione. Si potrebbe e si dovrebbe fare tutta una storia delle misure e delle unità di misura per comprendere i bisogni – bisogni di sicurezza, sì, ma anche di emancipazione, di aspirazione… – a cui tali misure hanno cercato di rispondere; e forse in questo modo arriveremmo a comprendere meglio il senso di queste due grandi nozioni, di questi due ambiti di vita, di queste due grammatiche politico-morali che in prima approssimazione abbiamo chiamato “pubblico” e “comune”. Due vere e proprie sfere della nostra esistenza sociale, che non si identificano con alcuna istituzione o alcuno spazio specifico, ma che certo discipline quali il diritto e l’urbanistica hanno continuamente cercato di sostanziare, articolare, materializzare. Due sfere simili (soprattutto se si considera che l’opposizione paradigmatica nel pensiero giuridico è sempre stata quella tra pubblico e privato) eppure mai perfettamente coincidenti (ma in cosa si differenziano? quale viene prima?…). In questo workshop, invitiamo i partecipanti a riflettere intorno alle esigenze di “pubblicità” e “comunalità” che si manifestano nella nostra vita quotidiana e nelle nostre rivendicazioni collettive. Vorremmo invitare a provare a visualizzare i momenti e i modi in cui avvertiamo l’esperienza di essere in pubblico, di essere in comune.

Andrea Mubi Brighenti, sociologo, insegna teoria sociale presso la Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento. http://capacitedaffect.net

Pierangelo Schiera, storico dello stato e delle dottrine politiche, ha insegnato presso la Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento. http://www.scienzaepolitica.it/schiera.html

Flyer

+ info | http://www.symbolicactionsforourpresent.lungomare.org/index.php?article_id=35&clang=1

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>